Curry Giapponese 250g

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La storia del curry giapponese è relativamente recente e risale a circa 150 anni fa quando sembra essere stato introdotto in Giappone dai consiglieri militari dell’impero britannico come mezzo efficiente per sfamare un gran numero di truppe.

Il gusto del curry, evidentemente, fu apprezzato e si diffuse con successo. Nel 1906 già esisteva in Giappone una compagnia che produceva curry istantaneo per cucina casalinga. Da allora la sua popolarità è cresciuta sempre più ed oggi gli scaffali di negozi e supermercati sono pieni di pacchetti di curry istantaneo preconfezionato che alla vista assomigliano un po’ ad una grande barretta solida di cioccolato che poi si scioglie in cottura.

Ma cosa rende questa preparazione diversa dagli altri curry?

Poiché i giapponesi non sono abituati a mangiare cibi piccanti il curry giapponese è un insieme di erbe e spezie particolarmente equilibrato, aromatico e dolce; è più denso degli altri piatti di curry perché la salsa viene sempre resa più consistente da un roux (con aggiunta di farina di riso o amido di patate); in commercio si trova facilmente in dadi o in salsa già pronta ma è più raro trovare la miscela in polvere.

Oltre ad essere un mix piuttosto ricco, composto da ben 18 ingredienti, il curry giapponese ha la caratteristica più particolare in un ingrediente insolito, la buccia di mandarino disidratata, che lo rende veramente unico.

Curry giapponese di pollo e verdure

2 cucchiai d’olio evo o vegetale

800g di cosce di pollo disossate, con la pelle e tagliate a dadoni

30g di zenzero grattugiato

2 o 3 spicchi d’aglio

1/4 di tazza d’acqua

1 cucchiaino di sale

600g di cipolle finemente affettate

1 carota e un gambo di sedano tritati

3 cucchiai di curry giapponese in polvere

4 tazze di brodo vegetale o di pollo

400g di patate pelate e tagliate a dadoni

300g di carote pelate e tagliate a dadoni

2 cucchiai di salsa di soia

1 cucchiaio di concentrato di pomodoro

2 cucchiai salsa di soia scura o, in alternativa, 2 cucchiaini di cacao amaro

1 cucchiaino di amido di patate stemperato in 2 dita di acqua fredda

Mettere i 2 cucchiai d’olio in una pentola dal fondo spesso e scaldare bene. Aggiungere il pollo in un unico strato con la pelle rivolta verso il basso e rosolare senza girare finché la pelle non sarà dorata e croccante (circa 5/6 minuti). Poi rosolare il secondo lato. Togliere il pollo dalla pentola e aggiungere lo zenzero e l’aglio grattugiati. Soffriggere per qualche minuto, poi aggiungere cipolle, carota e sedano e rosolare dolcemente fino a che il composto abbia preso un colore ben caramellato (in questa fase, per evitare che alcune parti brucino aggiungere un pochino di acqua di tanto in tanto, rimestando spesso).

A questo punto aggiungere la polvere di curry e cuocere per un minuto rimestando facendo attenzione che il composto non rischi di bruciare.

Unire il brodo e poi con l’ausilio di un frullatore ad immersione frullare fino a che il composto sia ben liscio.

Ora rimettere il pollo nella pentola insieme alle patate, alle carote, alla salsa di soia e al concentrato di pomodoro. Per dare il caratteristico colore scuro, tipico di questo piatto, aggiungere anche 2/3 cucchiai di salsa di soia scura o in sua mancanza due cucchiaini di cacao in polvere.

Portare a bollore, abbassare la temperatura, coprire e lasciar sobbollire per circa un’ora rimescolando ogni tanto, finché le carote e le patate non saranno tenere. A fine cottura aggiungere l’amido sciolto in acqua per rendere ben densa la salsa.

Il curry è pronto quando le verdure e il pollo sono teneri e la salsa è molto densa. Aggiustare di sale, se necessario, e servire ben caldo con riso giapponese a grana corta.

Peso250 gr

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