ASIA - UN BARBARO IN ASIA

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Il viaggio, prima di essere un'avventura vissuta in concreto, è innanzitutto un'idea intellettuale, una forma di conoscenza, sia interiore che esteriore.

E' sinonimo di curiosità, di desiderio di scoprire il mondo, di attraversamento delle "frontiere" metaforiche o reali che siano.

Non è sempre vero che per "viaggiare" ci si debba muovere fisicamente. Si può andare incontro all'altro, a culture e usanze diverse, a cucine differenti leggendo libri o assaggiando gusti che ci raccontano di altri mondi.

"Dal sapore al sapere" è la nostra linea di scatole da regalo dedicata a tutti coloro che amano il "viaggio" in tutte le sue sfumature.

In un'elegante scatola nera abbiamo raccolto una serie di splendidi libri sull'Oriente accompagnati dalle spezie che si abbinano tradizionalmente alle cucine di quei luoghi.

In questo box trovate: il curry di Madras, il mix di pepe giapponese e lo zenzero con un'elegante cartellina nera che raccoglie ricette e suggerimenti d'uso, unitamente al libro "Un barbaro in Asia"


SINOSSI
Un barbaro in Asia è un resoconto diretto, spiazzante, a volte beffardo e “politicamente scorretto” che abbraccia e tenta di decifrare ogni aspetto delle culture dei paesi visitati da Henri Michaux nel 1931. Durante un viaggio lungo 8 mesi, infatti Michaux visita l’India, il Nepal, Ceylon, la Cina, il Giappone e la Malesia.

Un’esperienza totale affrontata senza filtri, sotto la spinta di un irrefrenabile desiderio di disorientamento. Rifuggendo le categorie del pensiero occidentale – in ciò barbaro, ossia non intaccato da pregiudizi –, Michaux attraversa e si lascia attraversare da religioni, lingue, calligrafie, letterature, filosofie, generi teatrali, musiche e danze.

 

AUTORE

Henri Michaux (Namur 1899 – Parigi 1984). Dopo un’infanzia solitaria e ribelle, influenzata dall’esigente educazione gesuita, all’età di 21 anni decide di abbandonare gli studi di medicina per arruolarsi nella marina militare belga. Trasferitosi a Parigi nel 1924, frequenta l’ambiente dei surrealisti, in particolare Klee, De Chirico, Ernst, e dirige «Hermès», rivista di poesia e mistica.

Inizia a scrivere nel 1926 e affianca a questa attività quella di pittore. Tra il 1927 e il 1937 fa diversi viaggi in Sudamerica e in Asia. Alla fine della guerra si avvicina al gruppo degli esistenzialisti. Nel 1955 prende la nazionalità francese e inizia a sperimentare su di sé gli effetti degli allucinogeni, assunti come mezzo per l’esplorazione dei meccanismi della vita interiore dell’individuo. Nel 1965 riceve il Premio Nazionale per la Letteratura.

Tra i suoi libri, Conoscenza degli abissi (Quodlibet) e Passaggi (Adelphi).


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